Hippidion sp.

(Da: en.wikipedia.org)
Phylum: Chordata Haeckel, 1874
Subphylum: Vertebrata Cuvier, 1812
Classe: Mammalia Linnaeus, 1758
Ordine: Perissodactyla Owen, 1848
Famiglia: Equidae Gray, 1821
Genere: Hippidion Roth, 1899
Descrizione
Questo cavallo possedeva una strana caratteristica: l'incisione tra ossa nasali e premascellari è eccezionalmente profonda e si spinge fino alla regione delle orbite. In questo modo, i nasali sono prolungati in avanti come una lunga lamina libera, sicuramente retta da cartilagine nell'animale in vita. Il cranio, alto e stretto, possiede orbite situate piuttosto in basso. Il cranio dell'ippidion è sprovvisto delle fossette preorbitali, presenti invece nel suo stretto parente Onohippidium. I denti, pur essendo ipsodonti, sono tuttavia dotati di una caratteristica primitiva: i disegni dello smalto ben più semplici di quelli presenti nei cavalli odierni. Le peculiarità del cranio non sono le sole "stranezze" dell'ippidion: il corpo è piuttosto pesante e lungo, gli arti sono brevi e massicci, dotati di un solo dito come in Equus. Ciò suggerirebbe un habitat montuoso per questo animale. Le strane ossa nasali dell'ippidion, così lunghe e sottili, non hanno una funzionalità chiara. Una caratteristica così particolare, sviluppatasi nel corso di milioni di anni, deve però aver avuto un'utilità pratica. Forse le cavità nasali, piuttosto alte, potevano essere contratte tramite alcuni muscoli facciali, soffiando aria dalle narici per rimuovere la polvere dalle erbe della prateria, il principale nutrimento dell'ippidion. Le ossa nasali allungate, probabilmente, agivano come una molla, mantenendo aperta la cavità nasale e cedendo quando i muscoli venivano contratti. Una caratteristica simile è presente in una gazzella attuale, Gazella spekei, che è dotata di una tasca cutanea sopra il naso, usata per soffiare via la polvere dalle erbe. Sembra che l'ippidion abbia sviluppato l'arto a un solo dito in modo del tutto indipendente dai cavalli odierni; l'antenato di questi ultimi, infatti, è un genere chiamato Dinohippus, che viveva nel Miocene superiore in Nordamerica accanto alle specie primitive di Hippidion, le quali devono essersi originate ben prima. Hippidion e un suo stretto parente dalle zampe corte, Onohippidium, hanno poi invaso il Sudamerica, dove hanno prosperato fino a tempi recenti (entrambi i generi sono segnalati in giacimenti con fossili umani), forse addirittura fino all'Olocene. L'estinzione dei cavalli nelle Americhe è avvenuta circa 2400 anni fa, per cause ancora ignote; si pensa a un'epidemia, o all'eccessiva caccia da parte dell'uomo.
Diffusione
Equide fossile caratteristico del Miocene, del Pliocene e del Pleistocene del Nordamerica e del Sudamerica.
Bibliografia
–María T. Alberdia, « Hippidion saldiasi Roth, 1899 (Equidae, Perissodactyla), at the Piedra Museo Site (Santa Cruz, Argentina): Its Implication for the Regional Economy and Environmental Reconstruction », Journal of Archaeological Science, vol. 28, no 4,? 2001, p. 411-419.
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Data: 05/08/2008
Emissione: Uomini del Paleolitico e animali preistorici Stato: Cuba |
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